Ciao a tutti!
Oggi vorrei parlarvi di un libro che ho letto in settimana e che consiglio a tutti!
Si tratta del romanzo di Adele Vieri Castellano Roma 40 d.C. Destino d'amore.
40 d.C., Città di Roma, Gaio Giulio Cesare Germanico, Caligola, Imperatore.Marco Quinto Rufo è l’uomo più potente di Roma, secondo solo all’imperatore, Livia Urgulanilla ha un passato da dimenticare. Lui è un uomo temprato dalla foresta germanica, bello e forte che non conosce paura né limiti. Lei è un’aristocratica raffinata e altezzosa il cui destino è già scritto. Ma il dio Fato decide altrimenti e quando Rufo la porta via con sé non immagina lontanamente le conseguenze del suo gesto. Roma non è la Provincia dove tutto, incluso rapire una donna, è concesso. E anche se Caligola in persona decide di concedergliela, possederne il cuore sarà la più ardua e temeraria delle sue imprese. E Livia saprà donare il cuore a un uomo spietato che non esita davanti a nulla, se non a quello che sente per lei? Il primo romanzo di una trilogia che vi porterà in uno dei periodi storici più affascinanti del nostro passato; una storia che vi catturerà fin dalle prime pagine e alla fine ne rimarrete conquistati.
Ho letto questo romanzo tutto d'un fiato e non avrei dovuto, perché andava gustato un po' alla volta, eppure la capacità dell'autrice di tenermi incollata alle pagine ha avuto la meglio.
Quello che mi ha colpito di più è l'atmosfera, Roma in tutto il suo splendore di luce e profumi, un luogo magico nella sua vivezza tanto da farmi ripensare alla Terra d'Ange della Carey. Ovviamente differente il luogo ma la capacità di ritrovarsi nell'ambiente immaginato dalla Vieri Castellano è stato lo stesso.
I personaggi sono ben delineati nella psicologia e nel fisico (beh, l'occhio vuole la sua parte ^^)
Le due storie d'amore parallele alla principale, che si intrecciano a quella di Marco e Livia, sono altrettanto ricche di emozioni.
Rufo ha rubato il cuore di centinaia di lettrici e capisco il perché, rappresenta in pieno la vis romana, la forza d'animo, la fierezza, l'onore, l'orgoglio e la violenza. Quello che mia nonna avrebbe definito "un uomo tutto d'un pezzo".
Conscio del suo dovere e dei limiti. Ma ambizioso.
Ho adorato Livia e il suo essere sempre pronta ad aiutare i più deboli, nonostante quello che ha passato non ha covato rancore; un personaggio positivo. La sua illusione d'amore è umana e molto veritiera, purtroppo, di come spesso si sia così impegnate ad amare l'amore da non vedere davvero su chi abbiamo riposto tutto questo "amore".
Aquilato è l'amico di Rufo, il commilitone bello e fedele all'amicizia, mi ha incuriosita moltissimo e credo che leggerò presto il libro di cui è protagonista Roma 42 d.C. Cuore nemico.
Giulia mi ha fatto una pena incredibile per il destino infelice che il fato le riserva. La vera donna romana, il ritratto di quello che doveva essere il destino infelice di molte giovanissime donne in quegli anni.
Ma la donna che mi piaciuta di più è stata la sorella di Rufo, Turia, una vedova giovane che pur di mantenere la sua indipendenza è disposta a rinunciare a un altro matrimonio. Una donna che riesce a gestire il patrimonio e una casa, che lotta in un mondo maschilista e riesce a farcela.
Lucio, l'amico d'infanzia di Rufo è il mio personaggio maschile preferito, perfetto romano, nobile, virtuoso e a volte presuntuoso. Capisce i suoi errori e rimedia. Combattuto tra la consapevolezza della follia di Caligola e la fedeltà all'Imperatore.
A differenza di Rufo pensa anche da politico e cerca il bene di Roma in un altro imperatore, differente da Caligola. Un uomo che vuole fare qualcosa per cambiare le cose e alla fine, nella sfera sentimentale, le cambia.
Roma 40 d.C. è anche un corollario di personaggi minori descritti vividamente, luoghi cinematografici che conosciamo attraverso descrizioni strepitose; in poche parole è uno dei libri più belli che abbia letto.
Certo, io adoro Roma e la romanità e quindi partivo già con un debole, ma partivo anche con grandi aspettative e sono felice che non solo non siano state disilluse, ma siano state ampiamente superate dalla bellezza di questa storia.
Non mi resta che concludere con l'unica parola possibile: leggetelo!
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