Verso la fine di una vita lunga e ricca di avventure sentimentali, di committenze pubbliche e private e di successi mondani il pittore e insegnante dell’Accademia di Brera Francesco Hayez (1791-1882) scrisse le proprie “Memorie” ricordando anche le donne più importanti della sua vita. Tra queste c’era anche Carolina Zucchi a cui, però, l’Hayez dedicò nel proprio libro un ricordo affettuoso, ma rapido.Erano passati ormai più di quarant’anni dalla fine della loro relazione artistica ed amorosa e questa distanza temporale aveva probabilmente reso lontano e in parte sbiadito il ricordo dell’intensità e della vivacità del loro rapporto... questo romanzo prova a ricostruire l'amore e la passione che legarono Francesco e Carolina e che sono rimasti impressi nelle loro opere.
Io ho letto l'ebook preso da Lulu, ma c'è anche la versione cartacea.
Il mio commento:
Leggere
Cristina Contilli è imparare sempre qualcosa di nuovo.
La
sua capacità divulgativa è innegabile, il lettore viene subito introdotto nel
periodo storico culturale con brevi e significative note, immagini degli
stupendi quadri di Hayez, ma anche delle belle litografie di Carolina Zucchi.
La
perizia con cui descrive l’ambiente storico culturale in cui si muovono i
personaggi, ci permette di immergerci nel momento in cui i personaggi si
muovono. Senza dubbio c’è una ricerca attenta delle fonti che sta alla base di
questo romanzo e anche questo mi ha affascinata.
È
stupendo leggere della grande storia attraverso la piccola storia. Ascoltare Carolina
Zucchi che ci parla della sua passione per Francesco e di come il contesto
ricco di fermenti risorgimentali incrementi la sua passione. Abbiamo l’immagine
di un uomo passionale, amante delle donne, della bellezza e del piacere e di
una giovane che coglie l’opportunità di gustare la vita in tutte le sue
sfumature.
Bellissima
la descrizione di Carolina di come, a distanza di anni dall’inizio della loro
amicizia amorosa, basti uno sguardo, mentre lavorano insieme nell’atelier, per
riaccendere in loro la passione. Una brace che non si spegna mai e che si
alimenta con la reciproca passione per l’arte.
Il bacio, 1859, forse l'opera più famosa di Francesco Hayez
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