Cosa ne è di Mia dopo il gesto disperato che ha compiuto? Nel sonno profondo da cui pare non volersi risvegliare, sente la voce di Patrick, senza capire come sia possibile. Le parla costantemente come un angelo che mai la abbandona, ma Mia non può vederlo. Non desidera riaprire gli occhi, perché ha paura di ricominciare a soffrire. Ancora una volta sarà Patrick a riportarla a galla, a farla ritornare alla vita. Ma Mia appare completamente trasformata: i medici la vedono parlare da sola e cercano spiegazioni a questo suo strano stato. A chi si rivolge Mia? Grazie alla nonna, che la sottrae all'ospedale per portarla a Firenze, Mia torna ad amare la vita, a partecipare alle feste, a conoscere nuove persone. E anche un nuovo ragazzo... E finalmente, seguita da un anziano insegnante rumeno, ricomincia a danzare. Ma è arrivato per lei il momento di tornare in Inghilterra, il momento dei chiarimenti e delle decisioni: che ne sarà della sua amicizia con Nina? Riuscirà a trovare il coraggio per presentarsi alla Royal Ballet School e superare il provino tanto atteso? Un altro avvincente capitolo nella vita di Mia, ancora sospesa tra realtà e sogno.
La storia d’amore di Mia e Pat continua.
Il tragico finale di “Innamorata di un angelo” mi aveva
fatto temere il peggio per il seguito, invece mi sono stupita a ridere spesso. L’entrata
in scena di nonna Olga, il mio personaggio preferito di questo romanzo, ha dato
quella concretezza e verosimiglianza che altrimenti la storia non avrebbe
avuto.
Perché, diciamolo, è proprio inverosimile che Pat possa
parlare con Mia.
Eppure l’autrice è così brava nel tessere la storia che il
dubbio non sfiora per un attimo il lettore, Mia non è pazza ed è dolcissimo il
luogo segreto nei sogni in cui lei e Pat possono ancora riabbracciarsi.
Di certo Mia è un personaggio che è cresciuto in questo
romanzo, riuscendo a comprendere la personalità e le difficoltà della madre. Incredibilmente
anche Pat è cresciuto, si è reso consapevole che la perfezione a cui tendeva
non era il suo carattere ma era una costrizione; da morto mi piace di più che
da vivo.
Carl resta un mistero, come pure Nina e, se per tutto il
romanzo mi fanno una pena terribile, mi irritano pure per il loro piangersi
addosso.
Il finale è pieno di speranza e sono proprio curiosa di
sapere come si concluderà la saga, soprattutto dopo il colpo di scena finale
che ha gettato in aria tutte le mie costruzioni mentali.
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