Un rabbia simile
a impotenza lo agitava, ma ormai quella sensazione era parte di lui.
Da quando aveva iniziato
a lavorare a tempo pieno con suo fratello aveva sempre i nervi a fior di pelle,
gli mancava la tranquillità del suo studio l’eccitante frenesia di portare a
termine un’opera. Sapeva benissimo di essere un artista mediocre ed era fortunato,
seguire il famoso fratello gli avrebbe permesso di avere i contatti giusti, e
farsi conoscere almeno come critico.
Karl si sedette
in fondo alla sala, lasciando andare avanti Tanja, tanto come aveva detto lei,
la sfuriata sarebbe arrivata solo alla fine, tanto valeva godersi la
conferenza.
Gli piaceva ascoltare
Matthias, aveva una voce calda e profonda, senza dubbio era quella a incantare
le donne, quella oltre ai suo i grandi occhi azzurri e al sorriso disarmante.
Si
assomigliavano, era vero, ma Matthias brillava, Karl si limitava a riflettere
la luce di suo fratello.